Gli insostituibili nel dietro le quinte. Da Alistair a “Bicio” e Daniele, da Emma a Simone…

INSOSTITUIBILI. L'importanza del nostro staff. "Bicio", Daniele, Alistair, Emma, tutti per il B.C.Jesolo, il B.C.Jesolo per tutti.

Dietro le quinte del nostro team. Il compleanno di "Bicio" e altri spicchi di noi..
Dove eravamo rimasti ieri sera?
Ah si, con la bottiglia di prosecco, i calici in alto e le forchette alla mano per gustarci la torta per festeggiare il compleanno di Fabrizio Bastianutto, per tutti “Bicio”, ovviamente virtualmente parlando. Gli auguri sono reali, sinceri e di tutto cuore.
“Bicio” è un bel po’ che è con noi, e nel cercare di descriverne le qualità assieme agli auguri di buon compleanno ci vengono tre parole che ne racchiudono tante altre: serietà, attaccamento ai nostri colori, disponibilità. Una di quelle persone, dal dietro le quinte, che è sempre presente, una di quelle che.. senza di loro non saremo completi come staff.
“E’ il miglior socio che potevo trovare” dice Daniele Michielon, suo compagno di tavolo del referto, ma anche tavolo da mangiare e da bere, uno vicino all’altro, dove se non c’è da bere qualcosa in compagnia è inutile portare vassoi di cibo. Diciamo così perché per noi del Secis BCJesolo il terzo tempo rientra nel regolamento dei doveri inequivocabili del nostro credo cestistico, assieme a tutti gli attrezzi necessari per fare pallacanestro.
DIETRO LE QUINTE DEL SECIS BCJESOLO. Oltre a “Bicio” a Daniele (il "signore del tavolo del referto) , persone insostituibili, c’è un piccolo grande mondo dietro e dentro la squadra, composta come si sa da un roster, allenatore e vice allenatore, un dirigente e la nostra presidenza. L’altra sera c’è stata la nostra prima diretta in streaming del campionato, ci sentivamo in dovere di farlo per una serie infinita di motivi che non stiamo qui a ripetere. La “prima volta” ha sempre qualche inconveniente utile per migliorare ancora di più per la prossima e la prossima diretta ancora. Oltre alla vittoria sul campo, possiamo dire che abbiamo vinto anche nella organizzazione dell’evento in streaming. Il merito va condiviso con tutti. Se sul parquet ci vanno i giocatori, c’è, dicevamo un piccolo grande mondo dietro ad essi che lavora per il bene della società. Vogliamo fare qualche nome? Alistair Cortese per esempio che smessi i panni di giocatore, se la cava benone anche dentro ai jeans e maglietta corta da dirigente. Poi abbiamo il nostro preparatore atletico, il fisioterapista, gli addetti alle statistiche, Simone che è il mago del computer e di tutte quelle cose lì che hanno a che fare con internet. E poi c’è la nostra Emma che ha fatto tre su tre. Tre partite a bordo parquet con la macchina fotografica. Ieri hanno vinto anche loro, senza dimenticare l'esordio ai microfoni di SkyJesolo Fabio Vendramini, "la voce" che con i suoi "jump shot" il modo di chiamare Calamita è già entrato nella storia!
Grazie ragazzi per quanto state facendo. Siete splendidi.
Ufficio stampa Thomas Maschietto

Secis Jesolo nel ricordo di Roberto Cedrelli il successo in casa alla “prima” contro Bassano

SECIS BCJESOLO – ORANGE 1 BASSANO 63-55 tabellino e cronaca

SECIS BCJESOLO – ORANGE 1 BASSANO 63-55

SECIS BCJESOLO: Bovo 13 (4/8, 0/2), Biancotto 8 (2/5, 1/4), Favaretto 6 (2/4, 1/2), Simone Rosada 6 (3/5, 0/5), Matteo Maestrello 7 (2/3, 1/4), Busetto 7 (3/3, 0/1), Sipala 14 (2/2, 1/3, 7/8 ai liberi),Zamattio (0/1), Nicola Maestrello 2 (1/2), Ruffo (0/1 da tre), Mei. Allenatore: Giovanni Teso

ORANGE 1 BASSANO: Naoni 11 (2/7, 1/1), Brescianini (0/1 da tre), Valesin 5 (2/5, 0/5), Creta 6 (0/1, 2/5), Rigon, Valente, Kissima, Nnabuife 7 (2/4, 1/2), Bamba 11 (2/4, 1/1), Torrigiani (0/1), Fabiani 8 (2/2), Calamita 7 (2/2, 1/2). Allenatore: Stefano Gallea

Note: parziali: 18-9, 28-23, 49-41

Ciao ROBERTO. Prima della palla a due, il minuto di silenzio per ricordare il nostro “Cedro”, Roberto Cedrelli, storico capitano del B.C. Jesolo, scomparso poco più di una settimana fa. In molti di noi un brivido è sceso sul filo della schiena. Davanti agli occhi di chi lo conosceva bene sono passate in un minuto di silenzio intervallato dal rumore delle nostre lacrime, le istantanee di una vita passata assieme a lui in spogliatoio e nella vita di tutti i giorni.

LA PARTITA. Bisogna per forza parlare di pallacanestro dopo questo minuto di silenzio, ce lo impone la regola della vita e del “bisogna essere forti e guardare avanti”. Coach Giovanni Teso parte in quintetto base con Simone Rosada come playmaker, Biancotto e Favaretto come guardie, sotto canestro Nicola Maestrello e Sipala, adattato anche da “quattro”. Sulla sponda Orange 1, per parità di marcatura, Gallea propone Naoni, Valesin, Fabiani e Calamita. Il primo strappo è nostro dal 2-2 dopo 40” di gioco al 16-4 di Simone Rosada a 3’24” dalla prima sirena. In questo break di 14-2 c’è tanto Leonardo Biancotto, suoi i 7 punti dal 4-2 al 11-2 al 13’57” di gioco. Il primo quarto si chiude sul 18-9, Secis in doppia cifra di vantaggio (23-13)a 4’44” dal lungo intervallo, dopo un libero di Favaretto. La freschezza di Bassano esce alla distanza ed un doppio Calamita prima copre bene su Favaretto poi con una triplona di tabella e un canestro da sotto riporta a – 5 (18-23) la sua squadra. Il Secis BCJesolo è sempre stato in vantaggio per tutto l’arco dei 40’, + 11 (39-28) al 15’25” di gioco, poi un break di 6-0 ospite riporta a – 5 gli Orange vicentini (34-39) con un semigancio di Nnabuife a 3’10” dal 30’.

LA TRIPLA DI BOVO… CANCELLATA DALLA SIRENA. Sul 49-41 a tre secondi e spiccioli dalla terza sirena Ruffo conquista una palla in difesa e assiste Bovo che a fil di 30’ brucia la retina con un tiro ad una mano. Gli arbitri non convalidano. Ci viene incontro il video della nostra diretta facebook. Il replay sembra dare ragione agli arbitri. Con lo 00.00 sul tabellone Davide ha ancora la palla in mano. Giusto non convalidare il tiro.

ULTIMO QUARTO. DAL + 10 SECIS AL RIENTRO DI BASSANO SUL – 2. L’ultimo quarto è tutto difesa del Secis BCJesolo, tanta intensità, tante palle recuperate (almeno sei), ma questo non basta per tenere lontano sul tabellone Bassano mai domo. Noi avanti anche di 10 per due volte (54-44, 56-46), il marchio di fabbrica di coach Giovanni Teso ha ingarbugliato in una difesa, come detto, eccezionale, i talenti bassanesi di Naoni (2003), Creta (2003), Valesin (2006), Fabiani (2002) e Calamita (2006), Moussa (2005) e Nnabuife (2003) ma sarebbe da citarli tutti. Dal 56-46 jesolano a 3’19” dalla fine, ecco uscire il talento di cui abbiamo sopra accennato.

NAONI, IL MOMENTO MAGICO DI BASSANO. Due liberi di Fabiani per il – 8 (48-56), due del bresciano Naoni (50-56)che inizia il suo personale show di sette punti di fila (gli ultimi per Bassano) che permettono ai vicentini di arrivare sino a – 2 (55-57) a 1’17” dalla fine.

BUSETTO & SIPALA PER LA VITTORIA DEL SECIS JESOLO. Senza pivot di ruolo, fuori Zamattio e Nicola Maestrello per cinque falli rispettivamente al 30’36” di gioco e 32’48” Busetto e Sipala sul + 2 per noi mettono assieme delle giocate fondamentali. Busetto dall’angolo sinistro della linea da tre fa saltare il suo marcatore Fabiani e si porta a spasso l’intera difesa segnando con una bellissima entrare il 59-55 a 58” dalla fine. Sipala viene mandato in lunetta con il fallo sistematico di Valesin e fa 2/2 (61-55) a 33” dalla fine. Dall’altra parte ancora Busetto decisivo. Ecco la palla recuperata nella nostra lunetta strappandola dalle mani di NNbuife. Poi Busetto fa ancora 2/2 e fissa la nostra vittoria sul 63-55.

BENTORNATO CAPITANO! Dopo l’infortunio alla prima giornata, Matteo Maestrello si presenta al primo appuntamento al Pala Cornaro in splendida forma. Gioca 17’ minuti e segna 7 punti, i primi dopo 21” del secondo quarto (20-11). Siamo strafelici per Matteo, il nostro capitano, la nostra bandiera.

PAURA PER MATTIA FAVARETTO. A 4’20” dalla seconda sirena Mattia Favaretto in entrata dalla sinistra incoccia con il fisicone di Calamita. Mattia resta per qualche istante disteso a terra lamentando dei dolori ad una caviglia. Fortunatamente riesce a tornare in panchina da solo, nonostante claudicante.

BUONA LA PRIMA TELECRONACA, FABIO VENDRAMINI NUMERO UNO. Insomma anche noi ci abbiamo provato e nonostante qualche intoppo dovuto alla “prima volta” speriamo di essere stati all’altezza delle aspettative di chi ci seguiva da casa e da Bassano. Fabio Vendramini, altra eterna figura del nostro movimento cestistico ha vestito i panni del commentatore e dell’opinionista tecnico. Credo che nessuno di noi saremmo riusciti a fare meglio. Abbiamo ricevuto anche i complimenti, e per questo ringraziamo vivamente chi ce li ha fatti. Che dire Fabio, gli Dei del Basket che tu hai citato dopo i canestri a tabella ci hanno fatto sorridere. Grazie Fabio.

BUON COMPLEANNO BICIO!!! Per ultimo, ma non per ultimo, lo richiede solo la prassi di cronaca di una partita, ecco il pensiero più bello della giornata. Possiamo fare una festa di compleanno degna della sua importanza e bellezza al nostro Fabrizio “Bicio” Bastianutto storica figura del B.C. Jesolo al tavolo, come accompagnatore, come tutto, insomma. Buon compleanno da tutti noi leggendario Bicio.

Ufficio stampa Thomas Maschietto

Giovanni Teso, il dopogara di Oderzo

Il dopogara di Oderzo con coach Giovanni Teso. Progresso, difesa e soprattutto i primi due punti

Il dopogara con coach Giovanni Teso
Prima vittoria nella nuova C Gold, formato 2020-2021. Un giorno quello di ieri, il 21 aprile 2021 che per forza di cose dovrà entrare negli almanacchi e negli annali della nostra storia, volenti o nolenti, campionato normale o meno che sia con tutte le vicissitudini, le attenzioni e le precauzioni da prendere seguendo il rigoroso protocollo.
La vittoria ad Oderzo è stata figlia di un ottimo lavoro difensivo, perché quando difendi bene sei quasi a metà dell’opera. Abbiamo analizzato la gara con coach Giovanni Teso.
“La difesa è stata determinante” dice subito il nostro head coach. “Abbiamo difeso bene collettivamente sia sul perimetro che sotto canestro. I ragazzi stanno migliorando anche nella tenuta dell’uno contro uno che è un aspetto tecnico determinante. La difesa è espressione della volontà di squadra e l’atteggiamento dei ragazzi è stato quello giusto”.
Sopra di 15 (51-36) Oderzo, con un Ibarra clamoroso nel terzo quarto, è arrivato sino a – 4. Poi una tripla di Biancotto è l’inerzia del tabellone dei punti è rimasta nelle nostre mani.
“Oderzo è una squadra ricca di talento ed era prevedibile che provasse a rientrare. Bravi i miei giocatori che pur essendo più giovani hanno mantenuto la determinazione e la concentrazione. Inoltre durante la loro rimont abbiano costruito dei buoni tiri, senza forzature , dopo aver mosso la difesa , questo ci ha permesso buoni bilanciamenti difensivi e il mantenimento del ritmo gara che volevamo”.
Ultima cosa Giovanni. Due partite in trasferta,a Verona potevamo vincere ma è andata come è andata. Una settimana in più di lavoro sulla testa e sulla gambe si sono visti?
“I progressi sono stati molti. Un aspetto che voglio sottolineare è che ieri ogni giocatore ha dato un contributo importante, anche chi in attacco non è riuscito a segnare come avrebbe voluto, non ha comunque mai mollato rendendosi utile in altre fasi del gioco. Questi sono segnali che mi piacciono molto. Ora massima concentrazione con Bassano”.
Contro Bassano giochiamo domenica, la nostra prima al “Pala Cornaro”, finalmente torniamo a casa.

Ciao “Cedro” fai buon viaggio, saluta Dio per noi.

Si è spento Roberto Cedrelli. Secis BCJesolo in lutto. Il ricordo di Mauro Zorzan e Maurizio Longhin, due suoi compagni di squadra, due suoi amici.

Eri il numero 13 sul parquet, oggi sei e sarai sempre dentro di noi, nella testa e nel cuore.

Ciao “Cedro” ci mancherai.

Il basket jesolano piange la scomparsa di Roberto Cedrelli uno dei suoi storici capitani, di quelli che hanno scritto pagine indelebili di pallacanestro sul parquet delle mitiche “Michelangelo” e “D’Annunzio” e sui cuori degli amici e dei suoi compagni di squadra.

Il Secis BCJesolo si stringe forte attorno alla moglie Rossella e al figlio Tomaso che sono stati gioia e felicità di Roberto nel corso della sua vita.

Le parole, di chi lo ha avuto fianco a fianco dentro e fuori dal parquet, escono a stento perché si mischiano alle lacrime trattenute nel nodo alla gola.

“Roberto era il carisma fatto persona. In campo era un duro, fuori un vero uomo, una persona squisita. Una persona mostruosamente capace di tenere il gruppo, con il sorriso sulle labbra, lo voglio ricordare così” è quanto ne viene fuori dalla voce strozzata di Mauro Zorzan. “Avevo quattordici anni quando sono entrato in prima squadra e tre erano i miei punti di riferimento, perché quando sei ragazzino guardi sempre i più grandi con una certa ammirazione. E li vedi come quelli che ti possono insegnare tante cose e aiutare a crescere come persona. Erano Roberto, Claudio Scapolan e Gigio Dainese”.

Parole che ti fanno venire la pelle d’oca e crediamo che l’espressione usata da Mauro possa valere per tutti quando dice “E’ venuto a mancarmi e a mancare un altro pezzo di storia, che può essere la mia, come anche quella del B.C. Jesolo”.

Roberto Cedrelli ha iniziato con il basket quando aveva undici anni assieme a lui il nostro Maurizio Longhin.

“Si vedeva subito che Roberto sarebbe diventato forte, era predisposto per essere un atleta completo. Come tutti i giovani, anche noi eravamo attratti da quelli più grandi, i vari Scapolan, Carraro, Rossetto, Bianchin. E’ stato uno dei migliori giovani della scuola cestistica del professor Valter Colbacchini. Nel 1976 mi ricordo che partecipò ai Giochi senza Frontiere che si disputarono a Liechtenstein, questo per capire che fisicamente era predisposto a praticare sport”.

Un altro pezzo di storia che se ne va, ma che resterà per sempre nei nostri cuori.

Ciao “Cedro”, ciao Roberto.

Ufficio Stampa Thomas Maschietto

 

 

Il canestro in corsa alla cieca sfiorato di un nulla. Simone Rosada ci racconta la partita contro la With-U Cestistica Verona

Simone Rosada ed il supplementare sfiorato al suono della sirena finale. La versione secondo Simone della gara contro la With-U Cestistica Verona

Un tiro che poteva diventare un capolavoro mentre la sirena sta suonando, non per forza di cose se viene respinto dal ferro è un errore o uno sbaglio che ti costa la partita, nonostante sia stato decisivo per il risultato finale a favore della With-U Cestistica Verona.

Anche perché preparato con la testa e con la meccanica nel giro di pochissimi secondi, tre o forse quattro. Simone Rosada non poteva fare di meglio. Sul 61-60 per la Cestistica Verona in lunetta con due tiri liberi, per impostarti testa, cuore e gambe a ciò che devi fare per centrare i punti del supplementare, prima di tutto devi stare attento all’esito dei liberi del tuo avversario, in questo caso Crosato. E sperare che qualcosa vada storto e che un tuo compagno di squadra sia più rapido degli altri a prendere il rimbalzo.

“E’andata cosi” ci racconta Simone Rosada che ha ancora nella testa il cronometro e rivive, crediamo anche di notte, gli istanti finali della gara di domenica sera. “Due tiri liberi per Verona a 5.03 secondi dalla fine. Sbagliano il secondo libero, ovviamente appena la palla tocca il ferro il cronometro parte. Il rimbalzo è nostro, di Busetto che, anche se ostacolato, riesce a passarmi la palla in corsa.

Purtroppo in quel lato del palazzetto in cui giocavamo noi negli ultimi due quarti, non c’era il tabellone con il cronometro” continua Simone. “Ricevuta la palla, palleggio e senza riferimenti cronometrici ho pensato a tirare il prima possibile cercando di avvicinarmi ed evitare di tirare fuori tempo massimo. Purtroppo l’esito del tiro lo sappiamo tutti, ferro e fuori e vittoria a Verona”.

Abbiamo provato a metterci nei suoi panni, nella sua acrobazia volante per carpirne la gioia in caso di canestro realizzato, ma siamo rimasti, da casa e in panchina, con la bocca aperta e dispiaciuti scuotendo la testa come hanno fatto sul parquet Nicola Maestrello, Busetto, Sipala e Favaretto che aveva accompagnato Rosada in attacco.

Simone, a mente fredda, riavvolgendo il nastro della partita cosa è più giusto dire: l’abbiamo persa noi o l’ha vinta Verona? Te lo chiediamo perché in una partita punto a punto fino alla fine, senza break importanti, sono i singoli episodi a decidere…

“È stata fin dall’inizio una partita molto equilibrata, con entrambe le squadre che, alternandosi, sono state in vantaggio varie volte durante i 40’, senza esserci mai stati grossi parziali che aumentassero il divario nel punteggio. La partita l’abbiamo sicuramente persa noi perché abbiamo commesso troppi errori e non siamo riusciti ad eseguire bene quelle che sono state le dritte dateci in settimana dal coach. E devo dire che ha anche inciso in parte il fatto che non giocavamo una partita ufficiale da tempo, per cui atleticamente qualche piccola difficoltà in più rispetto al solito per quanto riguarda fiato e gambe”.

Hai detto bene tu. Abbiamo giocato la prima partita ufficiale dopo quasi un anno. Com’era l’atmosfera in casa Secis prima della… prima palla a due?

“Sicuramente è stato bellissimo ricominciare il campionato e quindi giocare una partita ufficiale dopo mesi di inattività, lo aspettavamo tutti da tempo, non vedevamo l’ora di ricominciare. Io personalmente ero un po’ emozionato perché troppo felice, e Devo dire che inizialmente faceva un po’ strano giocare con la tribuna semi-vuota, però una volta che si inizia con la palla a 2 non ci si pensa più, ma certamente qualsiasi sport in assenza di pubblico perde un po’ della sua bellezza” è la risposta di Rosada.

Il Secis BCJesolo deve risollevarsi subito. Domenica pomeriggio siamo di nuovo in viaggio, destinazione Oderzo.

“Vista la formula di questo campionato, non c’è possibilità di compiere tanti passi falsi poiché è un attimo rimanere indietro ed entrare a far parte del girone successivo con le squadre di bassa classifica, per cui ogni partita è decisiva. Dobbiamo subito metterci al lavoro e pensare alla partita con Oderzo, squadra tosta e società ambiziosa che ha sempre manifestato la volontà di voler salire di categoria, per cui ci aspettiamo una partita difficile sapendo però che dobbiamo subito recuperare i due punti persi domenica scorsa”.

Simone Rosada chi è oltre il parquet, oltre la palla a spicchi? Sappiamo oramai da tempo che Simone abita al Lido di Venezia, quindi immaginarcelo dopo ogni allenamento, zaino in spalla in direzione Punta Sabbioni, poi motonave, su e giù, c’è da ammirarlo.

“Ormai son parecchi anni che non gioco più al Lido, isola in cui son nato, cresciuto e dove tutt’ora abito, per cui partire tempo prima per andare ad allenamento ormai è diventata un’abitudine” ci dice Simone.

“Nonostante mi ci voglia del tempo per arrivare in palestra, io non lo chiamerò mai sacrificio perché vado a fare la cosa che mi piace di più in assoluto; sacrifici sono altri per me”.

“Per quanto riguarda la parte extra-campo, mi son laureato in estate in Marketing e organizzazione d’impresa, dopodiché a settembre sono entrato in uno studio di amministrazione condominiale qui al Lido dove sto imparando in qualità di tirocinante, e due settimane fa ho passato l’esame abilitante alla professione di Amministratore di Condominio, per cui sto prendendo piede in quella che sarà la mia strada futura”.

E ti auguriamo con tutto il cuore che quel piede faccia passi da gigante nella strada lavorativa che hai deciso di intraprendere.

Grazie Simone per la tua intervista!!!

Ufficio Stampa Thomas Maschietto

 

 

 

 

 

 

 

 

Secis BCJesolo sconfitto a Verona all’esordio.. ma è solo una questione di… due punti

Secis BCJesolo esordio con...vincente ma senza punti nel viaggio di ritorno dal CONI di Verona

WITH-U CESTISTICA VERONA – SECIS BCJESOLO 62-60

WITH-U CESTISTICA VERONA: Marchetti 23 (2/5 da due, 4/8 da tre), Pacione, Massimo Bovo 3, Basso 15 (5/13 da due, 1/3 da tre), Bertocchi 13 (6/8 da due, 0/1 da tre), Buzzi 4(2/3, 0/3), Adobah, Ferrazza, Samuele Bovo, Natali, Trentini, Crosato 4. Allenatore: Davide Bianchi

SECIS BCJESOLO: Davide Bovo 14 (4/9, 1/6), Biancotto 2, Favaretto 10 (4/8 da due), Simone Rosada 14 (4/7, 2/3), Matteo Maestrello 3, Busetto 3, Sipala 5, Zamattio 7 (3/4), Nicola Maestrello 2, Mei, Ruffo. Allenatore. Giovanni Teso, vice Matteo Gambarotto.

Gli dei del ferro dicono “no” al tiro di Simone Rosada che poteva valere il canestro del 62-62 e quindi del supplementare.

E gela le goccioline di sudore dei suoi compagni di squadra sul parquet ed in panchina. E di tutti noi che avevamo trattenuto il respiro accompagnando lo sguardo dai polpastrelli di Simone con il grido in gola di “dai Simoneee”.

GLI ULTIMI 5”03 DI GIOCO. Siamo a 5 secondi e tre centesimi dalla fine della partita contro la Cestistica Verona. Crosato viene mandato in lunetta con il fallo sistematico, come su richiesta dall’ultimo time out di coach Giovanni Teso chiamato a 7”05 dalla fine sul 61-60 per gli scaligeri.

Crosato fa 1/2, Busetto si butta sul pallone a rimbalzo e lancia per Simone in contropiede, tiro immediato da posizione defilata dentro l’arco, pallone sulla base del ferro e che finisce nelle mani dello stesso Crosato con Massimo Bovo a tagliare fuori Favaretto.

Finisce così Secis Jesolo, Cestistica Verona, nella più classica delle partite punto a punto che se giochi fino a domani, rimane sempre in equilibrio con le due squadre attaccate nel tabellone dei punti come francobolli.

CRONACA. Coach Giovanni Teso parte in quintetto base con i due fratelli Nicola e Matteo Maestrello, Favaretto, Sipala e in cabina di regia Simone Rosada. Dall’altra parte, in ordine di marcatura di quintetto, Bertocchi, Basso, Buzzi, Crosato e Marchetti. Il nostro primo canestro ufficiale del campionato è di Matteo Maestrello dopo 47” di gioco per il 3-1 litoraneo. Basso è il giocatore più pericoloso del primo quarto (7 punti sui 16 del primo quarto per Verona sono suoi), nonostante il + 5 Verona (16-11)con un parziale di 13-5 andiamo a + 4 (24-21) al 13’17” di gioco. Tra le tante cose viste sul parquet ci mettiamo dentro il gancio vecchia maniera di Nicola Maestrello per il 26-26 a 5’11” dalla fine. Non ci si schioda né dal punteggio basso (cosa che premia entrambe le difese, sia chiaro) né dai vantaggi risicati. Basso tenta la fuga della Cestistica con sette punti di fila (52-49) al 23’21” di gioco. Dall’altra parte Simone Rosada inventa per Bovo che appoggia il nuovo – 1 (51-52).

CHI SBAGLIA MENO NEL FINALE VINCE. Quando le partite si giocano punto a punto non dando spazio a break clamorosi ecco che basta un solo errore al tiro che ti può costare i due punti. Lo abbiamo individuato negli ultimo 80 secondi di gioco sul 57-56 per noi dopo uno splendido canestro cadendo per terra di Sipala che reclama anche fallo per un contatto sul tiro. Dall’altra parte lo scatenato Marchetti fa 2/2 dalla lunetta (57-58). Sotto di uno, tocca a noi riprenderci in mano il vantaggio del punto a punto, ma un semigancio di Nicola Mays in reverse non ha fortuna, dall’altra parte Bertocchi segna il + 3 (60-57) quando mancano appena 29” dalla fine. Favaretto con il solito movimento delle gambe a bicicletta va dall’arco per il pareggio, ma il ferro non è clemente. Ancora Marchetti dalla lunetta, 1/2 per il + 4 Verona (61-57). A 7 secondi dalla fine la tripla di Sipala ci fa sperare (60-61). Poi, però, il finale già raccontato con il nome urlato di Simone ancora fermo in gola e quel tiro respinto dagli dei del basket.

LA CURIOSITA’. Quanti Bovo in campo. Non solo il nostro Davidone, ma anche i due fratelli della Cestistica Verona, Massimo e Samuele. Anche se Samuele, di sei anni più giovane di Massimo, non è entrato, fa sorridere questa particolarità a referto. Bello vedere che oltre ai nostri Nicola e Matteo Maestrello ci sia un’altra coppia di fratelli in C Gold.

GRAZIE CESTISTICA VERONA. Non si nasce mai maestri e l’esperimento della diretta web è funzionato alla grande. Gustarsi la partita seduti da casa davanti al pc o al tablet ti permette di “sentire” la partita addosso sulla pelle, emozioni che i numeri freddi delle statistiche ancora non sono riusciti a dare. Grazie alla società scaligera per averci dato la possibilità di rimanere incollati allo schermo per i nostri colori.

Ufficio stampa Thomas Maschietto (foto della partita di Emma Iris Zorzan)

 

C(Gold)i siamo! Prima palla a due della stagione stasera a Verona alle 18

Secis BCJesolo, C(Gold)i siamo!

Inizia il nostro campionato, con una settimana, diciamo così, di ritardo. E si parte con il botto, la diretta “televisiva” sulla pagina facebook offerta gentilmente dalla Cestistica Verona, nostro primo avversario.
Avversario forte, avversario tosto, per tastare il polso di quanto tosti e forti potremo essere noi. Una C Gold che non ammette cali di tensione, di concentrazione. In un campionato normale, tipo quelli insomma che tutti noi ne abbiamo visti tanti, tantissimi, sono ammessi rodaggio, giri a vuoto, e qualche sassolino che può bloccare il perfetto funzionamento della macchina squadra. Ma questo non è un campionato normale e dobbiamo partire con il vento in poppa, in quinta e non in prima marcia.
La With-U Cestistica Verona è guidata in panchina da Davide Bianchi, meglio conosciuto come “Dacio” Bianchi, ex giocatore di serie A avendo ricoperto il ruolo di guardia a Trieste, Varese e Napoli. Il suo roster è di prima fascia, Enrico Crosato per fare un nome qualsiasi, ma anche il play Gianluca Marchetti e l’ultimo arrivato Giovanni Basso.
Noi siamo pronti, coach Giovanni Teso sapeva dove mettere le mani, sulla testa dei suoi giocatori ed in campo per correggere e migliorare posizioni, atteggiamento e movimenti.
“Ci siamo preparati bene, i ragazzi si sono impegnati negli allenamenti . Avrei preferito giocare la prima partita con Bolzano, invece è stata rinviata per i problemi dei nostri avversari” spiega coach Giovanni Teso. Questo per avere una partita giocata come Verona, prima di affrontarli. Verona ha dichiarate ambizione di promozione e ha fatto importanti innesti sul mercato. Andiamo a Verona per imporre il nostro ritmo in tutta la gara per tutti i quaranta minuti. Ho chiesto ai ragazzi grande applicazione in difesa per velocizzare il gioco e altruismo in attacco. Tutti i giocatori sono disponibili a parte il capitano Matteo Maestrello le cui condizioni saranno valutate nel pregara”.
L'appuntamento è quindi per stasera alle ore 18 alla palestra Coni di Verona... E anche da Jesolo, seduti comodi sul divano, telefonino in mano o davanti al pc, potremo accompagnare, tifando da casa nostra, l'importante gara dei nostri ragazzi.
Basta andare sulla pagina facebook della Cestistica Verona e saremo lì con loro!!!

https://www.facebook.com/cestisticaverona
Forza Secis BCJesolo... la gente come noi non molla mai.. Buon viaggio ragazzi e buona palla a due!!
Ufficio stampa Thomas Maschietto

Davide Bovo ritorna nella “sua” Jesolo. E’ lui il volto nuovo in casa Secis

Bentornato Davide Bovo!

Bentornato splendido ragazzo, eterno viso da bambino dal cuore d’oro e con la testa sempre sulle spalle.

Davide Bovo è un nuovo giocatore del Secis BCJesolo. Un ritorno gradito quello di Davide che, ci avremo giurato, prima o poi avremo visto nuovamente vestire la nostra casacca.
Nel ritorno di Davide Bovo ci ha messo la sua firma Alistair Cortese.
“E’ il suo primo colpo di mercato nella sua nuova veste da direttore sportivo” ci ha scherzato sopra Mauro Zorzan l’altra sera in palestra. Una battuta che abbiamo condiviso per sottolineare l’impegno a 360° che il furetto con i capelli a spazzola ci mette da mattina alla sera per i nostri colori.
“Ovviamente la scelta è stata dovuta alla pandemia. Se tutto fosse stato normale avrei giocato a Murano la società con la quale mi ero accordato ad inizio anno per giocare la C Gold” spiega con grande onestà professionale Davide Bovo.
“Non nego però che quando si è prospettato lo scenario di tornare subito a giocare, che c’era la possibilità di farlo in una società come il Secis BCJesolo non ho esitato. A Jesolo mi sono trovato da Dio e ho detto subito di sì a Emil Cavallin a Mauro Zorzan e ad Alistair Cortese”.
Però si è sempre avuta l’impressione, almeno si respirava nell’aria, che per te le porte del Pala Cornaro sarebbero sempre state aperte e che ci saremo rivisti presto e certamente non da avversari.
“Sapevo che prima o poi ci sarei tornato” ci conferma Davidone. “Ho passato un anno bellissimo qui (campionato 2017-2018) con tanti giocatori che saranno ricordati per sempre nella storia della società e con alcuni dei quali torno a giocare come Nicolino Ruffo, Matteo e Nicola Maestrello. Ho passato un anno meraviglioso in cui mi sono goduto il campionato e giocare a basket, cosa che non è sempre scontata”.
“Insomma ci avevo lasciato un pezzo di cuore. I rapporti che si costruiscono non è che spariscano perché cambi squadra o fai delle scelte professionali che ti portano verso altri lidi. Questi rapporti rimangono, semmai si rinforzano ancora di più, visto che ci siamo sempre continuati a sentire. E poi l’estate la passo a Jesolo, quindi ho sempre avuto un legame che mi ha tenuto sempre unito con tutto quanto ruota attorno alla pallacanestro jesolana”.
Come si vive, come si affronta da giocatore una pandemia che da un anno ha messo a dura prova i rapporti sociali e lo sport di squadra?
“Ho iniziato il campionato in serie B a Mestre, poi a gennaio 2020 sono passato a Murano. Un mese dopo è scattato l’allarme coronavirus e ho dovuto rinunciare ad una delle cose che amo di più fare. Questo vale per me come credo come per molti altri ragazzi che come me sono cresciuti con la palla a spicchi in mano” prosegue Davide Bovo. “Ho sofferto molto per questo blocco dei campionati. Non mi piace essere definito “giovane”, ma a 23 anni sei all’inizio della tua carriera e non sei ancora un giocatore a tutti gli effetti. Perdere quattro/cinque mesi di allenamenti e gioco, occasioni uniche per imparare, sviluppare il tuo carattere e quindi migliorare, è una cosa veramente fuori dal mondo”.
Questo da giocatore, ma da ragazzo, da uomo fuori dal parquet?
“Eh… mi mancano tante cose… mi manca la mia vita.. le uscite con gli amici, la cena dopo un allenamento, il trovarsi senza preoccuparsi di abbracciarsi che adesso non si può più. Il solo contatto umano… è un qualcosa di nuovo a cui dobbiamo abituarsi. Durante la pandemia ne ho approfittato per darci dentro ancora di più con gli studi universitari. Mi mancano un paio di esami per finire il mio percorso di studi in ingegneria meccanica, il traguardo è vicino ormai, spero per settembre di piantare una altra bella bandierina del mio cammino di vita. E aiuto mio papà nella sua azienda, quindi ho cercato di distrarmi dalla pandemia tenendomi ulteriormente occupato in più ambiti".
Davide, raccontaci ancora qualcosa di te..
“Sono un ragazzo che vive per il basket. Durante la pandemia sono passato da allenarmi ogni sera a guardare due partite al colpo dopo cena. Vivo per questo, è la mia passione da quando avevo quattro anni. Non potendomi allenare, non sono riuscito però a farne a meno. Ho guardato l’Nba, l’Eurolega, le partite della serie A1. E quelle giocate dal mio amico Lorenzo Ambrosin con Tortona. La mia vita, il mio hobby, la mia passione hanno solo un nome: la pallacanestro”
“E il basket per me è semplicemente una liberazione. E adesso che sono tornato ad allenarmi provo proprio questo senso di liberazione”.
Ufficio stampa Thomas Maschietto

Coach Giovanni Teso, un discorso motivazionale da pelle d’oca.

Ogni maledetto canestro. A scuola da coach Giovanni Teso. un discorso motivazionale che vale il paragone con Al Pacino.

“Sapete con il tempo, con l’età, tante cose ci vengono tolte, ma questo fa parte della vita. Però tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri, e così è il football. Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine di errore è ridottissimo. Capitelo. Mezzo passo fatto un po’ in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate, mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono, sono dappertutto, sono intorno a noi, ce ne sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo. In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro […] perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire. […] Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi, io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi, che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui”.

Un discorso entrato nella storia, cinematografica e non, di tutti gli spogliatoi da quando lo sport di squadra ha iniziato ad esistere dopo “Ogni Maledetta domenica” il film dal discorso più cult della storia della cinematografia sportiva recitato da Al Pacino nei panni del coach di football Tony D’Amato ai suoi Sharks di Miami.

Chiunque lo abbia masticato tra noi del Secis BCJesolo non può che aver pensato al monologo di Al Pacino quando l’altra sera alle “D’Annunzio” ha sentito coach Giovanni Teso parlare ai suoi e ai nostri ragazzi.

Un discorso motivazionale, certo, lui seduto su una sedia a distanza “obbligata” dalla panchina che ospitava i nostri 15 atleti che hanno preso parte all’allenamento. L’impatto è stato forte, per i dirigenti che sono arrivati con un attimo di ritardo. Silenzio di tomba, la sua sola voce e tutti gli occhi puntati e le orecchie tese ad ascoltarlo. Nessun copione da rispettare, coach Giovanni Teso non ne ha bisogno, nessun gobbo elettronico, solo lui con i suoi giocatori, Mauro Zorzan in parte e Alistair Cortese in parte ed il resto dello staff a distanza di sicurezza.

“La formula del campionato non ammette cali di concentrazione, nella seconda fase si portano i punti acquisiti nella prima. Vincere di 7 piuttosto che di 3 può rivelarsi decisivo nell’economia del campionato, così come in una eventuale sconforta le differenze canestri saranno decisive. Questo significa stare attenti ai minimi particolari e non concedere nulla. Mai superficialità , ma sempre massima concentrazione. Ogni possesso offensivo e difensivo lo giocheremo come il decisivo. Dare il 100% in ogni singola azione è ciò che vogliamo fare . Ognuno dovrà dare tutto ciò che ha nei minuti in cui giocherà, consapevole che le rotazioni saranno frequenti già dopo pochi minuti dall’inizio della partita . Ogni sforzo in più sarà un mattone per costruire la vittoria. Il nostro sistema si chiama “squadra” e ci alleneremo e giocheremo perché l’altruismo e lo spirito di sacrificio del gruppo crescano sempre più. Uomini sempre compatti tra loro e a maggior ragione nei momenti di difficoltà, è lì che vedremo ciò che siamo , è lì che emerge la squadra vera. Ho tanta fiducia. Ognuno dovrà anteporre sempre Il bene della squadra a questioni personali . Le grandi squadre sono tali perché hanno nel dna questo obiettivo di lavoro. Nei momenti di difficoltà ognuno avrà la certezza che la squadra è unita e che insieme si supererà ogni ostacolo. La nostra squadra ha qualità morali importanti e so che non ci sarà nessun atteggiamento negativo che possa scalfire lo spirito del gruppo . Le mie sensazioni sono molto positive, sento che c’è tanto in voi. Io conto su di voi e ognuno di voi sa che può sempre contare su tutti i suoi compagni.

Queste sono state alcune parole di Giovanni Teso, chiare, chiarissime, che rientrano nella categoria dette una sola volta e che valgono per sempre. E anche da scrivere sui muri dello spogliatoio perché siano perennemente vive nella testa dei giocatori.
Azzardato paragonare questo discorso a quello di Al Pacino? Forse, ma proviamo a sostituire la parola “centimetri” con “differenza canestri”. Canestri e possessi di palla, Il massacrarsi di coach Tony D’Amato, non è forse l’”uscire finiti” dal parquet? Pensateci bene.

Il basket come metafora di vita, come può non esserlo oggi come oggi ai tempi del Covid? O giochi o muori dentro come giocatore, allenatore, massimo dirigente o semplice addetto ai lavori dello staff. Uno staff che ha sempre vissuto di basket, non solo da ieri o dall’altro ieri. E che, vogliate crederlo o no, amare la pallacanestro (lo sport in generale, sia chiaro) e non potere nemmeno aprire il lucchetto dei palloni della palestra, o semplicemente la porta del “Pala Cornaro” è come spegnersi poco a poco. Va bene un mese, due, facciamo anche tre, ma un anno è stato tantissimo. Per tutti noi.

Ufficio stampa Secis BCJesolo  Thomas Maschietto

Coach Giovanni Teso mentre spiega i movimenti in attacco a Nicolò Zamattio

 

Il Secis BCJesolo di nuovo in palestra. La C Gold riparte il primo week end di Marzo. Noi ci siamo!!!

Il Secis Jesolo iscritto al nuovo campionato di C Gold. Si riparte il primo week end di marzo

Il Secis BCJesolo ha detto: “sì, noi ci siamo”. E dopo essere ripartito con il suo fiore all’occhiello, il settore giovanile, il presidente Emil Cavallin ha fatto il regalo anche alla prima squadra.

 
La “seconda” iscrizione alla C Gold è stata spedita alla Fip con ventiquattro ore di anticipo al giorno di scadenza dei termini di iscrizione al campionato.
 
Un campionato strano, stranissimo dove si deve preparare tutto nel migliore dei modi possibili in poco meno di un mese a differenza dei canonici tre che ti permettono di scaldare i motori dei giocatori, fare il rodaggio con le amichevoli e arrivare in forma fisicamente e di testa alla prima palla a due della stagione.
 
Non è stata una scelta facile, non poteva esserlo e come avrebbe fatto ad esserlo. Ma il cuore ha trascinato la testa e il nostro presidente ha voluto fare felici tutti per più motivi.
 
“E’ chiaro che il movimento del nostro settore giovanile viene prima di tutto, però anche sotto questo aspetto la prima squadra è molto importante. È lo specchio che riflette le ambizioni e le gesta dei nostri atleti più giovani e della nostra identità cestistica” ha spiegato l’altra sera al “Pala Cornaro” Emil Cavallin davanti ai suoi giocatori. “In un momento storico così difficile per tutti rinunciare alla prima squadra sarebbe stato poco corretto nei confronti dei nostri tesserati. So cosa vuole dire giocare a basket dopo un periodo del genere, ci sono passato anch’io. Per noi che abbiamo la pallacanestro nel sangue, giocare è l’unica occasione che abbiamo per rinascere dentro di noi”.
 
E così nella serata di giovedì scorso Emil Cavallin, Mauro Zorzan ed Alistair Cortese hanno spedito tutto il necessario in federazione. Adesso non ci resta che aspettare la risposta di Roma con i calendari e la formula del torneo.
 
Il messaggio di Cavallin è arrivato dritto al cuore dei ragazzi che disposti a semicerchio attorno al loro presidente hanno preso la parola, non perché obbligati, ma perché in qualche modo sentivano il bisogno di sfogarsi e sfogare tutta la loro tensione accumulata nel corso di questi mesi di pandemia e allenamenti tra le mura di casa. Mauro Zorzan si è improvvisato moderatore chiamando in causa uno ad uno i giocatori. 
 
Dice il capitano Matteo Maestrello: “Qualsiasi scelta la società avesse fatto dobbiamo ricordarci di una cosa: la gente come noi non molla mai. E questo vale sia per lo staff societario che per noi atleti. Nelle difficoltà vengono fuori gli uomini. O lo siamo o continueremo solamente a lamentarci di quello che ci capita. Grazie presidente”.
 
“Sono sei mesi che aspettiamo” è stato l’urlo liberatorio di Paolo Busetto mentre Andrea “Sipo” Sipala commenta così: “Grazie società, non è stata una scelta scontata e nemmeno una decisione da poco”. Mattia Favaretto: “Condivido in pieno e ci tengo espressamente a ringraziare la società per lo sforzo”.
 
Simone Rosada, zaino in spalla e sempre in viaggio in motonave versione Lido di Venezia-Jesolo-Lido di Venezia e professionalità da vendere dice la seconda cosa importante dopo i ringraziamenti. “Finalmente! Finalmente torniamo a divertirci!”
 
E’ difficile parlare in certi casi, ancora di più quando bisogna guardarsi dentro al cuore e dare libero sfogo alle proprie emozioni.
 
“Il mio posto è qui, penso che basti per spiegare quanto sia importante per me tornare a giocare. Questa è casa mia” è stato il pensiero del “Mays” Nicola Maestrello.
 
“Grazie presidente che ci hai dato la possibilità di di tornare a giocare” ha detto Andrea Mei.
 
Coach Giovanni Teso: “Ringrazio la società che ha iscritto la squadra al campionato in un momento così difficile. E noi faremo di tutto per contraccambiare il sacrificio della società”.
 
La struttura della società ha dato prova di tutto la sua statura e compattezza. Se in campo ci vanno gli atleti, in panchina l’allenatore ed il suo vice (Matteo Gambarotto) e sono i protagonisti delle nostre domeniche a rumor di retina, dietro ci sono persone che lavorano 24 ore al giorno per il basket, per il nostro basket jesolano. E dove non sempre le cariche di presidente e di direttore sportivo esprimono nella loro interezza i sacrifici fatti affinchè le fondamenta reggano l’urto di momenti critici come quelli che stiamo attraversando oggi.
 
Grazie presidente
 
Ufficio Stampa Thomas Maschietto