Nicolò Zamattio e il Secis BCJesolo: "la parola d'ordine è famiglia"
La foto assieme al fratellino Lorenzo e le quattro mani sulla coppa appena vinta, perché dove c’è Secis BCJesolo c’è famiglia e dove c’è famiglia c’è un pezzo di casa propria.
Nicolò Zamattio nel corso del campionato lo abbiamo eletto come signore del verniciato per la sua fisicità strabordante e d’acciaio. Una C Gold come alcuni dei suoi compagni l’aveva già vinta con San Vendemiano il 2 giugno di tre anni fa. Tra l’altro come avversario aveva quello che sarebbe poi diventato il suo playmaker qui a Jesolo ovvero Simone Rosada.
MISCELA ESPLOSIVA. “Vincere un campionato è una cosa unica” sintetizza al meglio Nicolò Zamattio. “C’è una miscela di emozioni che esplode subito dopo la sirena del 40’ minuto. In un attimo tutta la tensione se ne va lasciando spazio ad emozioni indescrivibili. Vincere è sempre bello… specialmente quando alle spalle si ha un gruppo come il nostro; dove la parola d’ordine è famiglia”.
COVID E CAMPIONATO. “È stato un campionato strano, breve ed intenso. Un campionato dove ogni singola partita aveva un peso enorme. Sfortunatamente, come tutti sanno, siamo stati costretti ad un mese di stop causa covid.. Ma questo non ha fatto altro che migliorare i nostri legami e trovare la giusta chimica di squadra per arrivare fino in fondo”.
IL BASKET MADE IN JESOLO. “A Jesolo, dal primo giorno che sono arrivato, mi sono sentito parte di un progetto importante” ci racconta Nicolò. “Ho trovato da subito il pieno appoggio del presidente Cavallin, di Mauro Zorzan e dei miei compagni “senior”, le due colonne Ruffo e Matteo Maestrello. Inoltre ho conosciuto dei ragazzi fantastici e approfondito amicizie che già avevo avviato.. come Fava (il nostro Mattia Favaretto) con cui ho trascorso un anno alla Reyer”.
RITI, SCARAMANZIE E QUELLO STORICO ZAINETTO. “Diciamo che sono un tipo molto scaramantico che prima di ogni partita deve seguire una precisa routine; dal vestirmi in spogliatoio fino all’andare a tirare in campo prima del riscaldamento. Quindi sì, lo zainetto che mi porto dietro agli allenamenti e alle partite, è sicuramente un mio portafortuna”.
UN SIGARO, GRAZIE. Tutti a fare foto con il sigaro tra le labbra. Per chi non conosce la leggenda della Nba e ha nella testa una marea di televisione degli anni ’80, vedendo le foto di Emma Iris Zorzan dei festeggiamenti il collegamento con l’A-Team, serie televisiva trasmessa in Italia a partire dal 1984. “Adoro i piani ben riusciti” diceva il colonnello Hannibal Smith mentre si accendeva un sigaro. Non esiste un piano che è riuscito meglio del nostro campionato. Nicolò ci viene incontro.
“Il sigaro è un rito che si usa ogni volta che si vince un campionato… dagli Dei della NBA fino ad arrivare ai nostri campionati. Quindi non potevo e non potevamo farci scappare questo momento magico”.
Ufficio stampa Thomas Maschietto
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